Dottoressa Francesca Rosso

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Category cavalli, Terapie
Nella riabilitazione in pazienti ortopedici è utile , fatto gradualmente e con le dovute accortezze, per migliorare l’escursione articolare (post chirurgie, dopo lunga immobilizzazione, conseguente ad artrosi ecc), per il trofismo e l’elasticità di muscoli e tendini, per aiutare la formazione di un tessuto cicatriziale funzionale.
Nei pazienti neurologici aiuta il ripristino e la normalizzazione dei riflessi spinali, stimola propriocezione ed equilibrio, oltre al trofismo e alla forza muscolari indispensabili per un buon recupero.
Non esiste nessun atleta umano che non pratichi lo stretching, perché dovrebbe essere diverso per gli animali sportivi? È comprovato che un buono stretching a fine lavoro aiuta il ricovero muscolare, e previene l’instaurarsi di contratture e rigidità, favorendo il drenaggio dell’acido lattico grazie alla tensione delle fasce, che comprimono i muscoli, favorendone la decongestione.
Per quanto riguarda gli animali atleti, cani o cavalli che siano, purtroppo sono ancora pochi a praticare uno stretching corretto e quotidiano, spesso alla domanda se si effettua stretching i proprietari dei cavalli rispondono che “gli tirano gli anteriori dopo aver messo la sella”. Non si tratta di stretching.
Lo stretching va effettuato a muscolatura calda, per evitare di incorrere in strappi, stiramenti o contratture riflesse.
Un buono stretching dovrebbe essere parte integrante dell’allenamento quotidiano, oltre che della riabilitazione, per assicurare una buona elasticità ai tessuti anche a lungo termine.

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