Che cos'è la fisioterapia veterinaria?
La fisioterapia veterinaria, si occupa della riabilitazione motoria applicata agli animali e rappresenta un valido e a volte indispensabile supporto alla medicina veterinaria. Il suo ambito è legato alla prevenzione, alla diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti animali affetti da patologie e disfunzioni congenite o acquisite soprattutto in ambito neurologico, muscolare e ortopedico, o per animali sani, come prevenzione, preparazione atletica o fitness.
Come per quella umana, anche la fisioterapia veterinaria agisce andando a contrastare rigidità e dolori, sviluppando e recuperando le funzionalità dei movimenti del corpo, prevenendo la cronicizzazione dei disturbi prevenendo l’atrofia muscolare e generando benessere psicofisico in maniera non invasiva ( e assolutamente no doping) ed ottimizzando la qualità di vita del nostro beniamino.
Le terapie manuali e strumentali vengono utilizzate con buoni risultati nel recupero fisico e funzionale post-traumatico e post-operatorio e nel trattamento del dolore, anche se l’obiettivo finale dell’intervento varia a seconda del caso clinico dell’animale.
Risulta molto efficace in casi di immobilizzazione forzata, per velocizzare i tempi di guarigione, per stimolare la circolazione sanguigna e linfatica, per migliorare lo stato psicologico. Inoltre, poiché la fisioterapia veterinaria ha sempre un occhio di riguardo al benessere dell’animale, trova applicazione anche nel trattamento dell’obesità, nella gestione dei pazienti anziani, e si occupa di animali da affezione, da lavoro e da competizione. Insomma, la fisioterapia animale è un ottimo connubio tra tecnologia, scienza e rispetto per la vita, e dona nuova linfa a tanti animali in difficoltà.
Chi può praticare la fisioterapia veterinaria?
In Italia questa disciplina è ancora molto giovane e poco conosciuta, ma si sta diffondendo sempre di più ed è oggetto di un crescente interesse. Per questo motivo, a tutt’oggi non ci sono ancora percorsi di studio specifici che rilascino un titolo di fisioterapista veterinario riconosciuto a livello nazionale e che abiliti allo svolgimento di questa professione, né esiste un registro dei fisioterapisti animali.
Una volta laureato, il veterinario può intraprendere un percorso di formazione avanzato per approfondire le informazioni di tipo specialistico sugli aspetti della riabilitazione fisioterapica in medicina veterinaria, vale a dire master e corsi di perfezionamento.
Negli ultimi tempi, è sempre più frequente l’organizzazione anche di corsi da parte di associazioni del settore, o aziende private, aperti ai veterinari e non, e, in alcuni casi, anche ai fisioterapisti in qualità di validi collaboratori dei primi, che si pongono l’obiettivo di istruire ad eseguire pratiche fisioterapiche sui pazienti animali e trasmettere competenze che riguardano il benessere animale. In altri stati dell’Europa, invece, come l’Inghilterra, la Svezia, i Paesi Bassi e la Finlandia, ma anche in Sud Africa, Canada e U.S.A., è stata istituita la figura professionale del fisioterapista animale che è regolata da apposite norme. In italia avverrà presto.
In ogni caso assicuratevi che chi pratica fisioterapia ai vostri animali abbia una adeguata preparazione e competenza.
Come funziona il percorso fisioterapico?
L’iter riabilitativo fisioterapico, prevede innanzi tutto che il terapista instauri fin da subito un rapporto di fiducia con l’animale. Questo è un aspetto fondamentale che si basa sul rispetto del benessere dei nostri piccoli amici, perché l’atto fisioterapico deve venire assimilato il meno possibile ad un momento faticoso, bensì percepito come un momento di coccole e relax. Un altro elemento di primaria importanza è la collaborazione costante tra il fisioterapista veterinario, il veterinario referente o curante e il proprietario dell’animale, che vanno tenuti aggiornati sulle condizioni, sui progressi del paziente e sull’efficacia della terapia.
Da questi, infatti, il terapista riceve i referti degli esami diagnostici svolti (radiografie, ecografie, risonanza magnetica, TAC, esami di laboratorio) e con la loro interazione raccoglie tutte quelle informazioni che possono essere utili a proporre un protocollo fisioterapico specifico al caso, come per esempio ricostruire la storia clinica con i trattamenti medici e gli interventi chirurgici eseguiti, capire il carattere del paziente, la sua capacità di sopportare una determinata terapia, piuttosto che un trattamento meno stressante.
Prima di iniziare la terapia, è necessario visitare accuratamente l’animale, valutare le sue condizioni fisiche, individuare le patologie, considerare lo stato di nutrizione e l’ambiente in cui vive, valutare le aspettative e le eventuali ulteriori problematiche. In genere, è utile anche esaminare e filmare l’andatura del paziente e fare delle fotografie. Il filmato dell’andatura e le fotografie diventano così un punto di riferimento durante il periodo di riabilitazione, per mezzo del quale il terapista, il veterinario ed il proprietario possono confrontare le condizioni iniziali del paziente con i progressi effettuati ed apportare eventuali modifiche al protocollo riabilitativo.
Tali modifiche potrebbero prevedere, per esempio, l’aggiunta di esercizi supplementari da eseguire a casa, che vengono insegnati ai proprietari stessi, affinché questi possano svolgerli insieme al proprio animale, oppure indicazioni precise riguardo al numero e alla durata delle passeggiate al guinzaglio, alla possibilità di effettuare le scale o di rimanere libero durante alcuni momenti della giornata per i cani, o per i cavalli riguardo al tipo di lavoro più adeguato da svolgere durante il periodo riabilitativo.
Dove vengono svolte le terapie?
La dottoressa Rosso non ha uno studio personale, ma lavora come freelance.
In genere i trattamenti possono essere svolti presso lo studio del veterinario referente. Tuttavia, sempre più spesso la terapia viene effettuata anche a domicilio, ovviamente in caso di animali da compagnia e se il tipo di terapia da effettuare lo consente. Per quanto riguarda i cavalli presso le scuderie di degenza degli stessi, o presso i luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive.
L'ambiente domestico rende sicuramente l’animale più tranquillo, rilassato e propenso alla collaborazione. Nella tranquillità del suo habitat, l’amico peloso riesce a vivere in maniera più positiva il trattamento riabilitativo, anche per la presenza del proprietario che potrà rimanergli accanto. Si lascerà pertanto toccare nei punti più dolenti con un maggiore grado di resistenza al dolore.
L’unica terapia che non si puo svolgere a domicilio è la idroterapia, con o senza treadmill, per la quale la dottoressa Rosso in caso di necessità si rivolge ai centri specialistici attrezzati più comodi per il cliente.